Cerca
Close this search box.

I 12 grandi vini bianchi che bisogna conoscere secondo Gabriele Gorelli

Alcuni già affermati, altri emergenti. Tutti vini bianchi accomunati da una grande componente identitaria.

Nietzsche scrisse: «Chi ha un perché per vivere può sopportare quasi ogni come». Ne è convinto Gabriele Gorelli, toscano, primo Master of Wine italiano di sempre, che parte da qui per raccontare e “re-immaginare” 12 grandi vini bianchi italiani. Alcuni già affermati, altri emergenti. Tutti accomunati da una grande componente identitaria. «L’identità è il modo in cui tu capisci te stesso e descrivi chi sei agli altri. Significa investire in chi vuoi essere». Applichiamo la teoria ai vini: chi vince la sfida? «Chi riesce a posizionarsi lì dove il mercato riconosce valore, grazie a una brand identity chiara».

Scopri quali sono su https://www.corriere.it/cook/vinitaly-notizie/cards/i-12-grandi-vini-bianchi-che-bisogna-conoscere-secondo-l-unico-master-of-wine-italiano/i-12-grandi-vini-bianchi-italiani-scelti-gabriele-gorelli_principale.shtml

Potrebbe forse interessarti...

La birra per caduta rappresenta il modo più originale di spillare il prezioso liquido biondo rappresentando un ritorno alle origini.
La vera cosa intrigante è quel bicchiere a sombrero che mette di buon umore soltanto a guardarlo soprattutto a chi, come me, ama il Messico.
Due spumanti eccellenti, fuori classe del metodo classico spesso non compresi dal grande pubblico che faticano a capire le differenze.
Undici virgola quattro ettari di terreno argilloso piantato con una densità di 6000 piante a ettaro in una zona tra Libourne e Saint Emilion
Esperti di vino e non di sicuro più o meno tutti sanno cos’è il Dom Pérignon. Ma probabilmente in pochi sanno invece chi era Dom Pérignon.
All’antica ricetta si sono unite le tecniche utilizzate dai birrifici moderni e la grande cura nella scelta delle materie prime.
San Patrignano è una cantina unica i cui veri artefici e protagonisti, dalle vigne all’imbottigliamento, sono i ragazzi della Comunità.
All’apparenza acqua, la trasparenza del liquido più naturale. Poi si apre la bottiglietta e in bocca ecco il sapore del caffè, della cola, della birra