Cerca
Close this search box.

Quest’astice non è un’aragosta!

Per alcuni sono la stessa cosa, ma hanno tante differenze. Tra queste, decisamente il prezzo...

Sebbene siano in diversi a confonderli, magari pensando che uno sia il maschio e l’altra la femmina della stessa specie, questi due protagonisti assoluti della cucina gourmet sono molto diversi tra  di loro. Partendo proprio dalle caratteristiche fisiche: entrambi sono crostacei ed entrambi hanno dieci zampe, ma poi iniziano le differenze.

L’astice ha un carapace liscio, dal colore marrone scuro se si tratta della varietà americana (Homarus americanus, la più diffusa anche nei negozi e sui banchi del pesce italiani), blu intenso se invece della varietà europea (Homarus gammarus, molto più rara e però anche più succulenta). Predilige le acque fredde e per questo vive alle due estremità dell’Oceano Atlantico settentrionale.
La grandissima quantità di astici presente nelle acque costiere del Nordest degli Stati Uniti ha reso per molto tempo questo crostaceo un cibo povero, per nulla prestigioso: era anzi uno dei principali ingredienti del rancio per gli schiavi e si arrivò addirittura a usare gli astici come fertilizzante. La lampante differenza fisica con l’aragosta sta nelle sue grandi chele, e non è solo una differenza estetica: al loro interno, infatti, si trovano le carni in  assoluto più saporite dell’intero animale, che in inglese viene chiamato Lobster.

Quanto all’aragosta, ha il carapace di colore rossastro, dalla superficie spinosa e irregolare, e per questo il suo nome inglese è Spiny Lobster. La varietà più diffusa e utilizzata nell’alimentazione umana è l’aragosta mediterranea, che vive principalmente nel mare che le dà  il nome e nell’Oceano Atlantico orientale: è una specie  più rara dell’astice e anche per questo il suo prezzo è decisamente più elevato.
Subito sotto gli occhi di questo animale partono due lunghe e spesse antenne, decisamente più sviluppate di quelle dell’astice.  Da un punto di vista gastronomico, le carni dell’astice sono più consistenti, elastiche, con un sapore più forte, ma meno ricco di aromi.
L’aragosta è invece apprezzata proprio per la sua delicatezza profumata e per la sua morbidezza.

In cucina

Per entrambi questi crostacei la preparazione migliore è molto semplice: lessati per pochi minuti in acqua bollente. Qui però inizia la parte delicata, in quanto, per conservare tutti i sapori delle carni, si consiglia di cucinare astice o aragosta da vivi. Per evitare di sottoporre l’animale (e pure chi cucina) a un eccessivo stress, si può lasciarlo nel congelatore per circa venti minuti prima di cuocerlo: il freddo lo renderà immobile e anestetizzato.

Potrebbe forse interessarti...

E' un impasto di acqua e farina lasciato maturare spontaneamente nell’ambiente per un certo periodo di tempo.
Le more di gelso sono un alleato prezioso in cucina per sperimentare nuovi accostamenti e piatti, con un occhio di riguardo alla salute.
Arriva l'estate e occorre fare i conti con quei confortanti chili accumulati durante l'inverno. Ci si può affidare all'elenco di cibi guilt free.
L’EcoQube Sprout consente di coltivare i microgreen, piccoli ortaggi immaturi che contengono tra anche il 40 per cento di nutrienti in più
Cosa hanno di tanto speciale e che cosa cambia tra una specialità e l’altra?
In media ogni italiano getta nell'immondizia 65 chili di cibo all'anno. Ma chiunque può dare un piccolo contributo, tutti i giorni.
Nell’ultimo anno gli italiani hanno gettato nel cestino l’11,78% di cibo in meno rispetto al 2019.  Ridurre lo spreco di cibo è una delle assolute [...]
Chi pensa a una dieta senza carboidrati spesso elimina solo pasta, pane, pizza e patate. Ma fanno veramente così male?